L’ATENEO ILLEGALE: STORIE DI MANCATE STABILIZZAZIONI

La
“ricetta” che il nostro Ateneo ha utilizzato negli ultimi anni per mandare
avanti tutte le strutture universitarie riguarda l’impiego massiccio di precari
di ogni tipo. Si va dai co.co.co, co.co.pro. ai tempi determinati, dagli interinali
agli esternalizzati .

Ogni servizio è supportato all’interno del nostro Ateneo
da personale precario, vale a dire sfruttato sottopagato e senza diritti. Innumerevoli
le situazioni di illegittimo utilizzo di forme contrattuali diverse dal
contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Per questo già dalla
Finanziaria 2007 come nella direttiva Nicolais e arrivando alla finanziaria
2008 il governo ha incominciato a prevedere che le pubbliche amministrazioni
attivino procedure di stabilizzazione o concorsuali per coloro che sono stati
utilizzati per molto tempo con contratti a tempo determinato o di
collaborazione.

Nonostante le norme in
finanziaria non siano risolutrici del problema in senso generale, siamo al paradosso
per cui persino queste linee previste per legge vengono disattese dal nostro
Ateneo.
Per questo l’Assemblea dei precari e degli studenti dei collettivi
oltre alla RSU hanno espresso la loro contrarietà al regolamento per le
stabilizzazioni che è stato votato negli organi collegiali dell’Ateneo e
proposto dalla commissione personale.

L’Ateneo costringe, infatti, le circa 120
persone in possesso dei requisiti per l’assunzione a tempo indeterminato, tutti
vincitori di almeno un concorso o di una procedura prevista per legge, per cui
hanno superato prove scritte ed orali, ad affrontare un ulteriore colloquio
orale che diventa, in questo contesto, uno spreco di risorse e un elemento che
rischia di diventare un mezzo per sistemare qualcuno scavalcando le già
presenti graduatorie.

Inoltre,
l’Ateneo ha deciso di non stanziare le risorse necessarie a prorogare i
contratti di lavoro in essere, andando contro alla norma della legge
finanziaria che indica chiaramente che il personale stabilizzando deve essere
utilizzato, con continuità, in attesa della definitiva assunzione.

L’effetto
pesantissimo di queste decisioni che il Senato Accademico ha preso, emanando il
regolamento che, per queste ragioni, non è stato votato dai rappresentanti del
personale, è che molti dipendenti dell’Ateneo saranno costretti a lavorare per
i prossimi anni con orario ridotto e quindi con stipendio ridotto. Oppure rimarranno
a casa per molti mesi dell’anno, pur essendo inseriti nelle procedure di
stabilizzazione che li immetteranno, non subito, a tempo indeterminato nello
stesso Ateneo. Per non parlare del disagio che queste carenze di personale
creeranno nel lavoro quotidiano delle strutture, incrementando la lentezza e l’inefficienza
dei servizi per cui siamo arrivati come studenti a pagare fino a 1900 euro
l’anno.

Le scelte negative dell’Amministrazione non si fermano qui, la
finanziaria 2008 prevede che le pubbliche amministrazioni attivino procedure di
stabilizzazione o concorsuali per coloro che sono stati utilizzati per molto
tempo con contratti di collaborazione.
L’amministrazione e gli organi di governo ne
negano l’esistenza, al punto da ignorare completamente la stabilizzazione per i
co.co.co. Per questa scelta molte delle persone che hanno lavorato per
l’Università in questi anni si troveranno prive di un lavoro e di un salario.

Probabilmente questo problema risulta essere lontano
per i Baroni che governano questa Università, loro dall’alto dei loro privilegi
hanno dimostrato di essere completamente ignoranti rispetto sia alle norme
della finanziaria ma più in generale rispetto alle condizioni in cui vertono
migliaia di “fantasmi”.

Per
quanto riguarda invece il bilancio di quest’anno, (altro grave atto votato
dalla quasi totalità degli appartenenti agli organi collegiali) i punti dolenti
sono innanzitutto il taglio dei fondi per il tempo determinato che in alcune
situazioni, porterà necessariamente a non rinnovare i contratti, in altre
porterà ad un sostanzioso peggioramento di quei contratti stessi.

Un
altro punto gravissimo è stato quello della mancanza di fondi per la
sostituzione per maternità, che creerà un grave elemento discriminatorio per le
lavoratrici precarie, che si sentiranno rivolgere (e non da uno scaltro
imprenditore, ma da un dirigente di un ente pubblico) la classica domanda: “Ma
lei non avrà mica intenzione di fare dei figli?”.

La partecipazione attiva
degli studenti alle assemblee dei lavoratori, non ha portato una semplice
solidarietà, ma ha espresso la totale condivisione della critica radicale alla
gestione politica dell’università che grava pesantemente anche sugli studenti,
sia perché porta ad un peggioramento dei servizi a fronte di un costante
aumento delle tasse, sia
perché gli studenti saranno futuri precari
o, in larga parte, lo sono già.

A fronte di tutto ciò l’Ateneo pubblicizza
sulla stampa un piano di investimenti da 120 milioni di euro per l’edilizia,
progettando ampliamenti e nuove strutture didattiche e di servizi. Oltre alla
banale considerazione per cui: “quando si vuole, i soldi si trovano!”, chi manderà
avanti tutte le nuove strutture?
I tecnici amministrativi a tempo indeterminato sono in via di estinzione,
quindi chi saranno i lavoratori che andranno a far funzionare le strutture
didattiche, bibliotecarie e gli uffici sia tecnici che amministrativi?

Speriamo
che la risposta non sia nel continuo impiego di personale precario, tramite
agenzie interinali o attraverso le esternalizzazioni, perché in tal caso, non
pensi l’università di deresponsabilizzarsi di fronte ad una cessione a privati
dei propri servizi, noi non vogliamo stare a guardare inermi il nostro Ateneo
trasformarsi in una fabbrica di fantasmi gestiti da privati, di corpi
evanescenti, invisibili, come i loro diritti.

 Il 18 marzo il CdA deciderà quali fondi stanziare per queste (poche)
stabilizzazioni, qui si inizia a giocare con il futuro del personale che da
anni manda avanti le strutture di cui facciamo uso tutti i giorni, convocheremo,
per quel giorno, un presidio insieme ai lavoratori, cerchiamo di non mancare.

 PER I PRECARI DI OGGI E QUELLI DI
DOMANI…

 Collettivo Aula R
Ci ritroviamo tutti i lunedì in aula R  (aula autogestita dagli studenti), alle 13.00
a Scienze Politiche, via Serafini 3
Pisa.

 

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