Uno spettro si aggira per l’Ateneo: L’ESTERNALIZZATO !

Dopo
la protesta riguardante la mancata apertura della facoltà nell’orario serale,
attraverso la richiesta di invio di personale da parte del preside
all’amministrazione centrale dell’Ateneo, un nuovo   spettro si aggira per la
facoltà:        

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Intervento di presentazione del progetto LIBREREMO

C’è una situazione esasperante
che vede precarietà nel mondo del lavoro, compressione del potere d’acquisto
dei salari e aumento del costo della vita.

Il popolo della quarta settimana
si è trasformato nel popolo della terza settimana, quando va bene.

Gli studenti soprattutto in
questa città sono una parte fondamentale su cui si può misurare il livello di
arretratezza delle misure di tutela sociale.

Come studenti, si è costretti a
subire un doppio sfruttamento, da una parte una vera e propria spremitura
finanziaria sia per noi che per le nostre famiglie, dall’altra ognuno è
costretto a svendersi sul mercato del lavoro, un mercato che offre precarietà e
annullamento dei più basilari diritti, più che sindacali, umani.

L’effetto prodotto da 50.000
studenti (in una città di 90.000 persone) che si riversano sul mercato del
lavoro senza riuscire a richiedere e ottenere le giuste garanzie e i diritti
sacrosanti, sono devastanti, un esercito di riserva che per disperazione è
pronto a qualsiasi mansione anche se con capacità professionali alte. Continue reading

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La scure del profitto taglia i nostri diritti…

Come ogni scelta relativa all’istruzione, ancora senza la
partecipazione degli studenti il 27 Dicembre scorso è stato approvato il
disegno di legge regionale relativo all’accorpamento delle tre aziende regionali
del D.S.U. (Diritto allo Studio Universitario) in
una sola sede.

Chiara è la volontà di risolvere la questione ai vertici. Il
Consiglio Regionale dovrà formalizzare tale decisione entro il 31 marzo.
Questo atto non si giustifica con la necessità di razionalizzare” i costi di gestione della
struttura, come si vuol far credere, ma di fatto mira ancora una volta alla
riduzione dei servizi e all’aumento delle
difficoltà nell’accesso degli studenti al diritto allo studio. 

Tale progetto avrà gravi ricadute sui lavoratori che, ogni
giorno, ne garantiscono lo svolgimento.

Accentrare vuol dire uniformare i parametri, quindi
aumentare i costi delle mense e degli alloggi con gravissime conseguenze sul
mercato degli affitti che già taglia le gambe a noi studenti.

Basta con le decisioni
prese ai vertici, dai vertici e funzionali agli interessi dei vertici.

Riappropriamoci del nostro
diritto di decidere sul nostro futuro e sui nostri problemi…

 SU DI NOI DECIDIAMO SOLO
NOI…

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Riprendiamoci i nostri spazi.

La realizzazione di iniziative politiche & culturali gestite dagli
studenti è diventata pressoché impossibile.
 
Gli spazi universitari (pubblici) vengono
concessi generalmente solo a quelle liste o gruppi studenteschi che hanno
rappresentanti in Senato Accademico & secondo vaghi ed assurdi criteri
discrezionali ad  associazioni
riconosciute dall’Ateneo. Inoltre, per riuscire ad ottenere un ipotetico
spazio, concesso inspiegabilmente solo un giorno alla settimana, agli studenti
viene chiesto di assoldare una guardia giurata.

 

Se fino
ad ora tutto ciò non era stato ancora formalizzato da regole effettive, tutto
questo sarà reso ufficiale da una commissione creata ad hoc dal Senato
Accademico.

A Scienze Politiche la situazione è ancora più paradossale, dall’inizio
dell’anno non c è stata più alcuna possibilità di usufruire dell’apertura
serale per fare iniziative culturali, cineforum & dibattiti.

Queste politiche di chiusura negano i bisogni degli studenti veri protagonisti
dell’università.

Noi siamo convinti che le
iniziative portate avanti dai vari collettivi o associazioni arricchiscono sia
culturalmente che socialmente l’offerta formativa spesso carente di stimoli e
impostata su un apprendimento nozionistico che rende gli studenti poco
partecipi allo sviluppo culturale.

E’ necessario pertanto
rilanciare dei percorsi di lotta che mirino alla riappropriazione dal basso
della  nostra università

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Documento assemblea personale tecnico amministrativo in merito al regolamento sulle stabilizzazioni.

L’Assemblea
del personale tecnico amministrativo dell’Università di Pisa, riunitasi in data
27 novembre 2007, in concomitanza con il C.d.A., dopo una attenta lettura e
valutazione della bozza del bilancio preventivo 2008 (fra l’altro consegnata la
sera prima alle OO.SS.) Continue reading

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Intervento sulla tre giorni: università/precarietà

L’università non è soltanto
un’istituzione culturale o un’istituzione formativa, essendo un grosso ente
riesce a dare molti posti di lavoro e soprattutto sul territorio pisano questo
incide sulla qualità della vita delle molte persone che lavorano per e
nell’università.

Le forme di somministrazione di lavoro di questa emerita
istituzione culturale hanno quindi grosse ricadute sul mercato del lavoro
locale, per questo ci sembra necessario dover individuare le responsabilità che
l’Ateneo ha rispetto hai processi di precarizzazione delle varie forme di
lavoro.

La ricerca, la didattica e i servizi, più o meno avanzati,
si reggono su un sistema di lavoro sottopagato, precario e senza diritti,
diventando modello per gran parte dei settori dell’ economia locale.

Questo modello ad alta intensità di precarizzazione del
lavoro è imposto tramite procedure d’acquisizione di lavoro esterno, per mezzo
di contratti atipici o a tempo determinato o, attraverso i lavoratori dati in
affitto dalle agenzie interinali.

Altra pratica diffusa è l’esternalizzazione dei servizi, i
quali così sono gestiti da privati (cooperative o aziende d’altro tipo) facendo
ricadere sul lavoratore una duplice subordinazione; l’una legata alla sua figura
di dipendente a tempo dell’azienda, l’altra alla dipendenza dall’ente
appaltante.

La logica per la quale gli appalti pubblici sono concessi a
quelle ditte (ma soprattutto cooperative) che rispettano come unico standard la
riduzione dei costi, porta inevitabilmente alla compressione della qualità del
servizio e ad uno stritolamento delle garanzie per i lavoratori, i quali sono
costretti ad attendere mesi prima di ricevere i loro stipendi e vedono i
diritti naufragare senza rimedio.

I precari nell’università sono più della metà dei lavoratori
e si dividono in tre grandi settori: Continue reading

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Conclusioni della tre giorni su Università/precarietà svolta a Novembre.

Durante i giorni 31 novembre 1 e 2 dicembre 2007 si
è svolta nei locali del Polo Didattico Carmignani dell’ateneo pisano una tre
giorni di dibattiti e riflessioni relative a Diritto allo Studio Universitario,
Didattica e università e precariato.

In estrema sintesi possiamo affermare che
l’assemblea ha concordato sui seguenti punti: Continue reading

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Per una città dei precari: l’Università e il sistema bibliotecario pisano


Le Biblioteche
dell’Università di Pisa e l’Archivio del nostro Ateneo funzionano e offrono gli
attuali servizi alla comunità universitaria e alla cittadinanza, solo grazie
all’utilizzo di personale precario ed esternalizzato.      Continue reading

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UNIVERSITÀ: DIRITTO ALLO STUDIO, DIDATTICA E PRECARIATO

La nostra università
ha assunto negli ultimi dieci anni una “nuova” faccia, dove le caratteristiche
rilevanti sono ancora una volta omologazione delle menti e imposizione
dall’alto dei baronati delle volontà delle elite politiche ed economiche della
penisola.
Noi studenti/e, abbiamo sentito l’esigenza di confrontarci su quelle che sono
le trasformazioni principali che sono state già portate a compimento e quali
sono i loro effetti in gran parte già tangibili sulla pelle di ognuno di noi.
Per questa ragione abbiamo deciso di costruire un’iniziativa per discutere di
queste tematiche.
Nel corso delle nostre discussioni abbiamo individuato tre ambiti principali da
analizzare per comprendere le trasformazioni fondamentali: accesso al diritto
allo studio, didattica, ed in fine, ma non certo per importanza, la condizione
del soggetto precario e la precarietà in senso ampio nella struttura
universitaria.
Invitiamo tutti e tutte a partecipare al dibattito e alle proposte per creare
un’opposizione che ci veda soggetti attivi alle continue restrizioni
nell’accesso al diritto allo studio, alle ormai affermate dinamiche di
strutturazione della didattica su programmi sempre più nozionistici e ritmi
frenetici, fino ad arrivare alla dimensione precaria dilagante nella condizione
di studente come per tutti quei lavororatori o ricercatori che compongono la
struttura universitaria.

INTERVENTI E DIBATTITI
30 novembre 1 e 2 Dicembre
Polo Didattico Carmignani
Dalle 19.00 alle 21.30

Promuovono:
Rete Studentesca Anarchica e Libertaria-Toscana,
Coordinamento dei Collettivi-Pisa,
Collettivo Aula R Scienze Politiche,
Università antagonista

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Negare spazi sociali significa negare i nostri diritti

 

In una situazione critica come quella attuale
in cui gli spazi universitari vengono negati o, nella migliore delle ipotesi,
concessi soltanto attraverso clausole restrittive,

 la realizzazione di iniziative politiche e culturali
gestite dagli studenti è diventata pressoché impossibile. Tali spazi vengono
concessi generalmente solo a quelle liste o gruppi studenteschi che hanno
rappresentanti in Senato Accademico e secondo vaghi ed assurdi criteri
discrezionali ad  associazioni
riconosciute dall’Ateneo. Inoltre, per riuscire ad ottenere un ipotetico
spazio, concesso inspiegabilmente solo un giorno alla settimana, agli studenti
viene chiesto di assoldare una guardia giurata.  Continue reading

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